Nomadismo digitale

La legge definisce “nomade digitale” chi lavora da remoto in Italia ma resta assunto da un’azienda estera.
La normativa è recente e le complicanze maggiori si riscontrano soprattutto dal punto di vista:

  • tributario: non è sempre facile individuare quale sia la residenza fiscale e, in generale, definire preventivamente la possibilità d'incorrere in tassazioni più o meno gravose sul proprio operato
  • permesso di soggiorno: non essendoci ancora una definizione legale completa del nomade digitale, esso non rientra in nessuna tipologia di visto specifico, quindi nel caso si volesse lavorare da remoto in Italia oltre i tre mesi del visto turistico, è importante trovare la modalità corretta per definire legalmente la propria residenza.


PRESUPPOSTI

lavoro da remoto dall’ Italia ma con datore di lavoro estero;

il datore di lavoro non ha sedi in Italia (in caso contrario, si potrà richiedere un visto per dipendente subordinato)

passare più di 90 giorni all’interno dello stato Italiano

SERVIZIO

I problemi maggiori che si riscontrano in questo caso sono strettamente pratici e mutano in base alle necessità e al tempo di permanenza in Italia. Noi possiamo aiutiamo a individuare: il regime fiscale a cui risponde il cliente, le modalità di permanenza nello stato attraverso il permesso di soggiorno più conguo e a pianificare la propria vita legale ed economica in Italia.